Stiamo pedalando verso il confine tra Bulgaria e Turchia, ci fermiamo a bordo strada per raccogliere qualche mora. Già, nonostante sia Ottobre qui ancora ci sono le more. Intenti nel far reggere al meglio le bici (non disponiamo di cavalletto quindi dobbiamo metterle in bilico tra loro) vediamo un puntino in lontananza. Non è un camion, non è un carretto, più si avvicina e più è palese che si tratta di un cicloviaggiatore! Subito ci sbracciamo per salutarlo, è da quando siamo entrati in Slovenia che non vediamo un ciclo viaggiatore in strada, sulla nostra strada. Lui non ci pensa un attimo e accosta. Alto, abbronzato, dal fisico molto allenato, un sorriso pulito e vivo, e due occhi a mandorla che tradiscono le sue origini.
Si chiama Sun ed è Sud Koreano. È in viaggio da tre mesi ed ha percorso il doppio dei nostri chilometri. Lui è partito dall’Islanda ed ora punta verso sud. “Sud dove?” Gli chiediamo. “Non lo so, non ho programmi. Sud dove mi va” Risponde con il suo inglese dai termini perfetti ma dalla pronuncia di difficile comprensione. Il viso di Sun è tutto un sorriso e nasce subito per lui una profonda simpatia. Daniele poi va in brodo di giuggiole non appena scopre che anche lui è ingegnere e lavora per Samsung!
Ci fermiamo a fare la foto di rito. Scambiano brevemente due chiacchiere sui rispettivi viaggi e ci salutiamo. Nelle chiacchiere esce fuori che Sun pedala di media 100 km al giorno, in Russia ha raggiunto i 180 km!! Non possiamo che restare a bocca aperta davanti a queste affermazioni, gli diciamo che noi facciamo meno chilometri e che andiamo molto piano. Lui annuisce e guardando me dice “Capisco!”. Inutile scrivere qui i miei pensieri. Comunque, come dargli torto? Constatato che viaggia più veloce di noi decidiamo di non pedalare assieme. Magari lo incontreremo nuovamente al confine.
Infatti a 10 km dal confine tra Bulgaria e Turchia, vediamo avvicinarsi una figura alta, snella e che pedala a schiena dritta muovendo rapidamente le lunghe gambe. Non c’è dubbio è Sun! Ridendo ci dice di aver sbagliato strada e di aver perso tempo al super mercato a comprare del cibo con le ultime monete bulgare a disposizione. Dalle sacche piene capiamo che ha fatto una super spesa, scopriremo poi che è ben oltre ciò che immaginavamo. Mentre attendiamo i controlli del passaporto decidiamo di proseguire assieme fino ad Istanbul, dal confine saranno circa 4 giorni di viaggio. Sun vuole conoscere il nostro modo di viaggiare e noi il suo. Diciamo che al nostro modo di pedalare è facile adeguarsi, sveglia alle 7 partenza alle 10, tra colazione, sistemazione tenda, lavoro al sito e pagina facebook, ecc.. Sun invece tiene un ritmo più serrato, sveglia alle 6 partenza alle 7 dopo aver fatto un’abbondante colazione a base di 3 pacchi di noodle, mischiati con salsicce e uova. Pare che abbiamo incontrato qualcuno che mangia più di Daniele! Durante il giorno Sun ingurgita ben 6 panini farciti con carne e verdura!
Per 4 giorni pedaliamo assieme ed è davvero piacevole, nonostante Sun sia abituato a viaggiare da solo è davvero una persona accomodante. Tra l’altro viaggia da solo non tanto per scelta quanto per caso, essendo free lance le sue vacanze non coincidono mai con quelle dei suoi amici. Passiamo le giornate pedalando, parlando della Korea del Sud e scoprendo che non sono poi molto diversi da noi Italiani. Scopriamo inoltre che non avendo necessità di richiedere il visto in molti paesi, possono viaggiare liberamente. Questo fa nascere in noi il desiderio di prende la cittadinanza sud koreana.
Grazie a noi, almeno così dice lui, Sun scopre il piacere di viaggiare lentamente e godersi posti e persone. Così come in un piccolo paese ad un centinaio di chilometri da Istanbul, Babaeski, dove ci fermiamo prima perché un anziano signore ci invita a bere del cai (tè) e poi perché dobbiamo comprare una sim telefonica per la nostra lunga permanenza in Turchia. Passiamo più di due ore nel negozio, cercando tramite google translate di farci capire dalla commessa. Due ore in cui si fa buio pesto. Altri, forse, ci avrebbero mandato a quel paese, Sun invece non fa altro che sorridere e dire che la situazione lo diverte. Chissà, forse dipende dalla deliziosa commessa dagli occhi blu che confessa di avere un debole per gli occhi a mandorla! Grazie a Sun invece riusciamo a coprire in un giorno più di 100 km di mortali sali scendi per arrivare ad Istanbul nel pomeriggio di un venerdì di Ottobre.
Ad Istanbul ci dividiamo per qualche giorno, Sun ha trovato alloggio in un economico ostello del centro, noi invece siamo ospiti da un pittore, conosciuto tramite amici di amici su Facebook.. Ma questa è un’altra storia. Cerchiamo di incontrarci nuovamente con Sun per fare un giro e conoscere la città, ma comunicare con lui è praticamente impossibile non avendo la connessione internet, né Whatsapp o Facebook ( da bravo programmatore si rifiuta di mettere i suoi dati sui social, conoscendo i segreti degli hacker). Per cui restano solo le e-mail, ma la comunicazione è difficile tanto da far sì che Sun ci attenda nel luogo dell’appuntamento con un giorno di ritardo!
Riusciamo a vederci nuovamente il giorno in cui dobbiamo fare una presentazione dei nostri viaggi in una scuola religiosa di sole ragazze (sì anche questa è un’altra storia!). Lo stesso giorno in cui scopriamo che ha deciso di tornare in Sud Korea ed interrompere il viaggio, avendo ricevuto una proposta di lavoro molto allettante, il rientro è previsto nel giro di un paio di giorni. La notizia ci lascia di stucco, ci dispiace lasciare Sun e ci dispiace debba interrompere il suo viaggio.
Non so esattamente perché sia nato per lui questo incredibile affetto. Sarà per il suo inglese orientale, sarà per il suo sorriso quasi mai assente (il suo volto serio lo ricordo solo durante una cena, mentre noi parlavamo della giornata lui guardava fisso davanti a sé, cosa pensasse non lo so, forse alla fine del viaggio ed al ritorno in patria, non saprei, ma è stata l’unica volta in cui non l’ho visto ridere), fatto sta che la notizia del suo imminente rientro in Sud Korea ci ha profondamente rattristati.
L’abbiamo salutato come si saluta un vero amico che parte per un paese troppo lontano, con la consapevolezza che forse non ci incontreremo più.. O forse, magari, chissà…facciamo una piccola deviazione in Korea!
2 comments
Giorgio 1 Dicembre 2014 at 17:57
Che bei racconti ragazzi un mondo di invidia !
Un abbraccione !
Giorgio
DNL 1 Dicembre 2014 at 18:30
Grazie Giorgio!! 🙂