Domani 11 luglio si parte! Non abbiamo nemmeno il tempo di capire cosa questo significhi per noi. E’ notte fonda e fervono ancora i preparativi. Daniele alle due è in giro per il quartiere con la bici già carica per fare gli ultimi test e “sentire” cosa significa portare 40 kg di peso. Siamo stremati dai giorni intensi dell’organizzazione di questa follia. Le bici pronte in ritardo (nemmeno 10 giorni per provarle), l’incompatibilità delle borse con il porta pacchi, le fonti energetiche che probabilmente non saranno sufficienti, la conferenza stampa, i saluti… non c’è tempo né spazio per sentire le emozioni. Quei pochi giorni tra le ultime ore della vita reale (il 30 giugno è il nostro ultimo giorni di lavoro) ed il primo di quella sognata, ovvero la nostra partenza, sembrano durare poco più di 24 ora. Il tempo non è più come lo conosciamo e forse non lo sarà per tutta la durata del nostro viaggio..
LA PARTENZA
Partiamo da Roma il 12 luglio 2014 da piazza del Campidoglio gremita di ciclisti venuti a salutarci ed accompagnarci nella nostra prima breve tappa. Tra di loro un ciclista d’eccezione, il sindaco Marino. Noi sembriamo due marziani, non riusciamo a capire nulla del momento che stiamo vivendo. Foto con parenti, amici, sconosciuti, autorità, tutti in piazza in questo sabato di luglio per salutare noi, Simona e Daniele, due perfetti sconosciuti che da oggi saranno conosciuti da molti. Flash! Arriva il sindaco! Corri! Monta in sella! Taglio del nastro, ciao con la mano e siamo già in strada seguiti da un centinaio di ciclisti.
Il gruppo dell’ASD Pedalando MTB è una furia, in men che non si dica ci porta a Formello, trascinandoci per ripide salite, tra gli improperi dei meno allenati. Nel primo pomeriggio siamo già nella piccola piazza del paese. Il sindaco, Sergio Celestino, ci accoglie con un grande sorriso e con una merenda per rinfrancare lo spirito e lo stomaco. E di nuovo foto, con parenti, amici, ciclisti tutti ancora qui a salutarci. Siamo davvero cotti e frastornati da questa giornata intensa. Gli ultimi saluti a cena e poi soli. Buonanotte, e siamo già nel mondo dei sogni, quello non reale però, perché noi il sogno lo stiamo per vivere davvero!
IL VIAGGIO
I giorni che seguono sono ancora un appannaggio della nostra vita “normale”. Il pranzo con i colleghi dell’Università in riva al Lago di Vico, la cena con birra, pizza e partita dei mondiali. Un ultimo caldo abbraccio delle quotidiane amicizie. Il viaggio, quello vero, comincia dormendo sotto le stelle a Bagno Vignoni, dopo una giornata calda tra le splendide colline della Val d’Orcia ed un tiepido ma piacevole bagno nell’acqua termale, tra ranocchie e lucciole. Poi Siena, la bottiglia di ottimo Chianti regalata da un ragazzo del Conad, l’ospitalità pellegrina di Suor Ginetta, una vera forza della natura. Di giorno si occupa dei poveri e di madri con difficoltà, di sera offre alloggio ed un’ottima cena ai pellegrini della Francigena. Il giorno dopo uscire da Siena ci crea qualche difficoltà, la città è fatta a polipo e se si sbaglia porta, come è successo a noi, bisogna risalire fin su alle vecchie mura per riprendere il giusto cammino. Una strada alberata e piacevole ci conduce a Certaldo e poi a Castelfiorentino dove siamo ospiti, anzi, dove veniamo adottati dalla famiglia Macchi. La casa con vista sulle colline toscane, la cena e la colazione da re, il piacere della loro compagnia ci fanno venire voglia di restare. La mattina dopo ripartiamo comunque, vogliamo tornare in sella perché abbiamo un mondo da scoprire.
iL PRIMO BANCO DI PROVA
Quando Simone ci ha detto che ci avrebbe ospitato all’Antico Spedale del Bigallo, abbiamo accettato con eccitazione. La salita con punte all’11% per arrivare ci ha spinto a chiederci se fosse stata in effetti una buona idea! Per fortuna la vista meravigliosa della città di Firenze, l’ottimo aperitivo e la simpatia di Simone e di tutto lo staff ci hanno ripagato della bella fatica. I giorni a seguire sono scanditi da piacevoli pedalate lungo gli argini dell’Arno, dalla tanta pioggia a Lucca, dove siamo costretti a fermarci, e da una lunga salita per arrivare al mare e raggiungere Avenza, avamposto della terra ligure. Poi il temuto passo del Bracco, i racconti dei ciclisti che incontriamo fanno davvero temere il peggio. Già l’uscita da La Spezia per la strada de La Foce ci ha spezzato le gambe, ed abbiamo ancora molti chilometri da fare! Alla fine della giornata abbiamo percorso 95 km, ed il passo del Bracco si rivela una salita dura ma fattibile, ma soprattutto una strada panoramica sopra le Cinque Terre ed una discesa di 16 km di puro divertimento. Il tempo brutto ci costringe ad una sosta a Lavagna, il campeggio dove siamo ospiti c’è stato segnalato da Giovanni, un ragazzo che ci segue sulla pagina Facebook, primo segnale di come oggi i social network possano creare delle reti e delle connessioni più umane di quanto si pensi.
SENSAZIONI
Sono stati giorni intensi. Il calore delle persone alla nostra partenza, i sorrisi e gli incoraggiamenti dei passanti, sicuramente stupiti dal tanto carico che ci portiamo dietro, l’accoglienza e la generosità delle persone, l’affetto dei tanti che ora seguono la nostra avventura anche su internet, ci spingono ad andare avanti e ci convincono sempre più che questa è la strada giusta.
Le gambe sono stanche ma più forti di quando siamo partiti, il nostro fisico sta già adattandosi ai ritmi di questo viaggio, a volte lenti a volte molto intensi. Dobbiamo ancora risolvere molte cose, a partire dalla gestione del sito, in viaggio si rivela davvero molto difficile, e la produzione di energia. Soprattutto dobbiamo ancora realizzare che siamo partiti…sul serio! Ma siamo solo all’inizio, il viaggio è appena cominciato!
2 comments
Lorenzo 31 Luglio 2014 at 08:53
Forza ragazzi!!!!!!!!!!! fatemi sognare………..
Valeria 31 Luglio 2014 at 11:01
“La bicicletta insegna cos’è la fatica, cosa significa salire e scendere – non solo dalle montagne, ma anche nelle fortune e nei dispiaceri – insegna a vivere. Il ciclismo è un lungo viaggio alla ricerca di se stessi” (cit. Ivan Basso)
Forzaaaaa!!! Buon viaggio!!!