L’itinerario ligure è tutto un incontro di vecchie e nuove amicizie. A cominciare da Lavagna, dove veniamo raggiunti da Luigi e Lorenzo, due cari amici che ci hanno accompagnato per un tratto del nostro viaggio. Luigi al suo ritorno a casa ha poi scritto un articolo sul suo blog, bellissimo ed emozionante, in cui ha saputo cogliere diversi aspetti del viaggio che spesso non si riescono a trasmettere o percepire.
Poi Genova, un giorno lungo una vita. L’incontro con Alessandro e Giovanni, conosciuti tramite facebook, Betta e Luca dell’Ostellin Genova che ci hanno ospitato appena saputo del nostro progetto, Stefania di Y.E.A.S.T. un vulcano attivo nell’ambito della mobilità di questa difficile città ligure, e ancora Daniele e Claudio, padre e figlio appassionati del nostro progetto. Ci rendiamo sempre più conto che il nostro viaggio vive con noi e oltre noi.
A Varazze Luigi e Lorenzo riprendono il treno e siamo nuovamente soli. Cominciamo quindi da Savona la lunga salita che ci porterà verso il confine con la Francia ed il primo passo, il famigerato Col de La Bonette. Parlando però con Claudio, scopriamo che il primo vero scoglio sarà il Colle della Lombarda, che ci permetterà di scavalcare le Alpi ed arrivare ad Isola da dove poi ci dirigeremo all’attacco del passo. Influenzati dai racconti di questa temibile salita, i giorni che seguono sono un continuo paragonare ogni singola pendenza a ciò che dovremo affrontare. “Visto questo tratto? Solo 100 metri al 7%! Pensa che la lombarda sono 8 km così! Ce la faremo con tutto questo peso?”
Arriviamo a Vinadio stanchi dei giorni passati, in cui comunque abbiamo riposato poco o niente. Non bastano nemmeno le cure e l’accoglienza dei genitori di Giorgia che ci offrono un bellissimo riparo ed un’ottima cena in una sera di tempesta. Le gambe hanno palesemente bisogno di riposo. Così decidiamo di fermarci un giorno in campeggio anche se il tempo è splendido. Abbiamo bisogno di caricarci fisicamente e mentalmente.
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