15 agosto 2014, oggi è Ferragosto e probabilmente tutta l’Italia è al mare a prendere il sole. Qui invece sta nevicando! Dopo 1400 km percorsi e tante salite, siamo arrivati al Colle del Gran San Bernardo. Luogo scelto per una pausa ristoratrice di qualche giorno.
Siamo a 2473 metri ma sembra di essere sulla cima dei tanti 4000 metri che circondano questo luogo e sui quali ci piacerebbe salire, ma ahimè, siamo senza attrezzatura. E’ passato già un mese dalla nostra partenza, ed in questo breve lasso di tempo abbiamo già saggiato tutti i climi: i 40 gradi della toscana, le piogge torrenziali delle alpi francesi, ed ora il nevischio delle alpi svizzere. Insomma, la preparazione per il giro del mondo sta andando bene ed abbiamo modo di testare ora tutti i materiali così da non avere sorprese quando saremo chissà dove, chissà quando!
i colli
Anche le gambe si sono allenate a dovere. Dalla prima salita dura ad oggi abbiamo salito e ridisceso molti colli: colle della Lombarda, col de la Bonette, col de Vars, col de l’Izoard, col de Lautaret, col du Galibier, col du Telegraphe, col de la Madaleine, col de l’Iseran, col du Petit Saint Bernard e colle del Gran San Bernardo, tutti luoghi storici del ciclismo e non solo.
E ne dovremo conquistare ancora molti prima di poter lasciare l’Italia e andare per quella parte di mondo che ancora non conosciamo. Già perché fino ad ora siamo stati e siamo in luoghi ed ambienti a noi noti, per questo forse ancora non abbiamo la percezione del viaggio che abbiamo intrapreso. Ci sentiamo più in vacanza per il momento, piuttosto che dei novelli Marco Polo alla scoperta del mondo! Non che di emozioni e novità non ne abbiamo vissute in questo mese. Gli incontri con le molte persone che ci hanno aiutato e che si sono entusiasmate nel sentire la nostra storia. E poi l’emozione nel conquistare ogni singolo colle, paragonabile, per chi è appassionato di montagna o arrampicata, all’arrivo in vetta dopo tanta tanta fatica. La differenza è che noi poi scendiamo senza quella sensazione di conclusione che si prova quando si termina una via o si torna a valle dalla cima. La sensazione che proviamo è che stiamo unendo dei punti di una linea immaginaria che ci porta attraverso montagne, valli, persone e luoghi e che, almeno per ora, sembra essere infinita.
1 comment
Pier Filippo 19 Agosto 2014 at 07:39
Per fortuna esiste la grappa per scaldare i nostri cuori, tanto non vi fanno il palloncino.
Un abbraccio anche da parte di Celeste e Mirco.