“Dai sette colli ai sette passi” è il nome del nostro progetto, e dopo tanta organizzazione, 20 giorni di viaggio e circa 1000 km siamo finalmente arrivati a percorrere il nostro primo passo: il Col de la Bonette, il più alto d’Europa!
La mattina della partenza per il Colle della Lombarda (il passo che ci porterà poi alla Bonette) le preoccupazioni non sono diminuite. Quando abbiamo detto in campeggio che saremmo saliti lassù con le nostre bici cariche, tutti hanno sgranato gli occhi. Più di tutti Sergio, un uomo sui 70 anni che ancora, ogni santo pomeriggio, indossa pantaloni con il fondello, maglia tecnica e monta in sella alla sua bici per fare qualche chilometro. Sul colle in bici non è salito, è arrivato “solo” fino al santuario di Sant’Anna di Vinadio, il più alto d’Europa posto a 2035 metri di quota (Vinadio si trova invece a 904 metri). Ci ha impiegato 3 ore e la salita la ricorda bene. Ce ne descrive ogni singolo metro, e ogni singolo metro ci spaventa un po’.
Andiamo a dormire relativamente presto, la mattina alle 8 siamo già sulla bici, in strada. I primi tornanti che partono da Pratolungo sembrano salire velocemente ma dolcemente. Dalla descrizione di Sergio sappiamo però che il duro non è qui. Infatti abbandonati i tornanti e dopo ancora qualche dolce chilometro in salita comincia una rampa di 7 lunghi chilometri al 7/8 % di pendenza. Per fortuna il paesaggio ripaga di tutta la fatica, è davvero spettacolare. La strada risale il corso di un fiume incastonato tra pareti altissime ed un piacevole bosco che ci ripara dal sole. Ad un tratto il bosco termina e la vista si apre sulla vallata e su altri ripidi, altissimi tornanti, tanti tornanti! Ci fermiamo ad uno di questi per riprende fiato e goderci il panorama. La strada è molto trafficata! Macchine, moto, camion, pullman e tanti ciclisti sportivi che ci riempiono di complimenti e ci incoraggiano a proseguire, capiscono cosa vuol dire scalare quelle pendenze con il nostro peso. È un continuo di “coraggio”, “siete grandi”, “massima stima”.
gli angeli custodi
Si ferma anche una macchina, ne scende una signora sorridente che chiede se va tutto bene e se abbiamo bisogno di aiuto. Sono Tino e Cate, due signori del campeggio di Vinadio, hanno visitato il nostro sito, letto dell’impresa e sono cari amici di Sergio, il quale gli ha detto di essere preoccupato per noi, così loro hanno preso la macchina e sono venuti quassù per vedere se avevamo bisogno di aiuto! Ci aspetteranno poi sulla cima con un panino ed un forte abbraccio per la gioia di vederci arrivare, sono i nostri angeli custodi in questa prima difficile giornata. Il resto della salita è tanta fatica e profonda indefinibile soddisfazione per essere arrivati pedalando in cima a questo primo ostacolo. Come sempre la discesa dura la metà, anzi un quarto della salita. In meno di un’ora siamo a valle, ad Isola, lungo la ripida discesa dobbiamo ogni tanto fermarci per far raffreddare i cerchioni, bollenti a causa delle pendenze e delle curve che ci costringono a brusche frenate. Una bella ciclabile lungo il Tinee ed un’ultima ripida salita ci conducono a Saint Etienne de Tinee. Siamo partiti da Vinadio quota 904, saliti fino ai 2340 del colle della Lombarda e siamo scesi fino agli 800 di Isola e risaliti fino ai 1100 di Saint Etienne.
Bienvenue en France
Arrivati al centro del paese, piccolissimo, incontriamo due signore incuriosite dai nostri molti bagagli. Sono subito pronte a darci informazioni sul campeggio e su dove comprare del cibo. Una di loro, Vivienne, decide di accompagnarci e strada facendo ci offre di dormire in un appartamento che solitamente usa per affittare, l’idea che dormiamo al freddo e scomodi la notte prima di affrontare la Bonette proprio non le piace! E così ci offre casa e cena. L’accoglienza in Francia non poteva essere migliore. Scopriamo che la mattina dopo lei e la sua amica, Lisette, partiranno alle 8.30 per una gita in bicicletta lungo la stessa strada per il colle, le proponiamo quindi di pedalare un po’ assieme. Vivienne e Lisette sono care amiche di 60 anni che hanno cominciato a pedalare lungo le strade difficili del Parco Nazionale di Mercantour solo 3 anni fa!
La mattina siamo tutti in strada, le due amiche parlano un po’ e poi ci riferiscono che verranno con noi fin dove possono. Cominciamo così la lunga fatidica e sognata ascesa al passo più alto d’Europa. Le gambe risentono ancora della giornata precedente, per fortuna i primi chilometri sembrano salite dolcemente. Qualche tornante, qualche pezzo più ripido ma la Bonette è chiaro che deve ancora cominciare. Dei ripidi tornanti nel bosco, risalgono una cascata e portano ad un altipiano, dove la vista si apre su una vallata incantevole. Ma la cima è ancora nascosta allo sguardo. Come lungo la salita alla Lombarda, anche qui riceviamo l’ammirazione di tutti i ciclisti sportivi. Vivienne e Lisette più volte dicono di volersi fermare e salutarci ed invece sono ancora qui, alle spalle di Simona pronte ad incoraggiarci e sostenerci. Arriviamo tutti assieme a Bousiéyas, dopo dei durissimi tornanti con pendenze fisse al 8%. Qui Vivienne decide di fermarsi, è contenta per il traguardo raggiunto. 61 anni, da soli 3 anni in bicicletta ed ha appena percorso 11 durissimi chilometri tutti in salita! Lisette invece decide di approfittare della nostra presenza per tentare di arrivare fino in cima, in tutti questi anni si è sempre fermata nello stesso punto, ora invece vuole lo stesso tentare.
il col de la bonette
Ci riposiamo un po’ e poi ripartiamo. Da questo punto in poi la Bonette non mollerà mai. Altri tornanti, si sale ancora. La pendenza media è sempre del 7/8%, anche dove sembra spianare in realtà non è meno del 5/6%. Altre curve, altri lunghi tratti duri con punte al 9/10%. Dopo l’ennesima dura pendenza ci fermiamo ancora per riprendere fiato, Lisette prosegue da sola, la piramide della cima de La Bonette è ormai a vista. Sembrano davvero pochi facili chilometri. Si rivelano invece i più duri di tutta la giornata. Siamo stanchi del giorno prima, il peso che portiamo da 20 giorni sembra aumentare ad ogni pedalata, la salita sembra proprio non volerci sostenere mai, continua, inesorabile. Arriviamo finalmente al colle geografico, posto a 2715 metri. Manca ancora l’ultimo chilometro, quello con pendenze rosse sui grafici delle salite. Ritroviamo qui Lisette, è arrivata per la prima volta fino in cima. Ci ringrazia calorosamente per averla scortata e con un sorriso raggiante comincia la discesa. Noi invece restiamo ancora qualche secondo lì a guardare quell’ultimo chilometro, da come salgono le macchine sappiamo che dobbiamo raccogliere tutte le nostre ultime forze, stringere i denti e andare. Daniele inoltre già da una decina di km porta una borsa e 6 kg in più per togliere peso a Simona.
Il traguardo è lì e vogliamo arrivarci. Rimontiamo in sella, fatti pochi metri, Simona scende di sella e decide di spingere, mancano solo 400 metri e può farcela. Daniele prosegue ancora pedalando, portando in cima alla Bonette e scalando una salita con punte al 12%, se stesso ed un peso di più di 40kg! L’esplosione di lacrime, il pianto per la fatica e la paura di non farcela e la gioia di avercela fatta sono espressione di tutte le emozioni che abbiamo provato salendo e raggiungendo la cima.
8 comments
Lorenzo 8 Agosto 2014 at 10:26
Ho inserito il vostro blog fra quelli che quotidianamente apro per lavoro (sono un cartografo) e per diletto (stereoscopia).
Sono solo pochi secondi al giorno ma che mi fanno viaggiare con voi.
Se passerete (al ritorno) dalle mie parti, la Puglia, non mancherò di venirvi a trovare e se possibile di coinvolgere anche un gruppo di amici (esperti di viaggi in bici)
becycling 9 Agosto 2014 at 08:03
Grande Lorenzo, grazie per seguirci! Tra qualche anno quando torneremo abbiamo intenzione di percorrere tutta l’Italia da sud! 😉
marco 12 Agosto 2014 at 16:11
ehh son qui in un ufficio in mezzo al grigiore padano…. fortuna che al pomeriggio mi collego con voi e viaggio un po’ 🙂 …
ciro 11 Settembre 2014 at 17:31
I miei complimenti… ho fatto il Col de la Bonnette in macchina di ritorno da un mio giro di scalate .. ciclistiche .. nella zona ..compreso l’Izoard… e devo dire che mi è rimasta la voglia di scalarlo in bici .. cosa che spero di fare il prossimo Anno… ancora Complimenti a Voi .. per quello che avete fatto!!!
Ollo 20 Settembre 2020 at 19:28
Conosco molto bene la salita da vinadio verso sant anna la successiva salita al colle delle della lombarda la discesa verso la stazione sciistica di isola 2000 poi isola e successivamente la salita del colle della bonette salite molto dure molto panoramiche con panorami mozzafiato e discese molto tecniche complimenti veramente grandi
InciniHah 12 Aprile 2024 at 22:56
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InciniHah 16 Dicembre 2024 at 20:22
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